Il mercato del gas in Italia si articola in quattro fasi fondamentali:
- approvvigionamento;
- distribuzione primaria (trasporto);
- stoccaggio e dispacciamento;
- distribuzione secondaria (distribuzione).
L’approvvigionamento del gas naturale è articolato per il 20% sulla produzione nazionale e l’80% sull’importazione. Principalmente l’importazione viene effettuata tramite gasdotto, con gas che proviene per il 35% dall’Algeria, per un altro 35% dalla Russia, il 13% dall’Olanda, il 9% dalla Norvegia e il 4% dalla Nigeria. Il restante 4% viene importato dalla Nigeria e dall’Algeria attraverso il terminale di rigassificazione di Panigaglia che è l’unica struttura il Italia per la ricezione e la rigassificazione di Gas Naturale Liquefatto (GNL). In particolare il terminale è costituito da due serbatoi di stoccaggio di 50.000 metri cubi ciascuno, da impianti di vaporizzazione e da un pontile di attracco per le navi metaniere. Nel terminale di rigassificazione, il metano liquido (-160° C), viene riportato allo stato gassoso con una semplice operazione di riscaldamento e immesso nella rete dei gasdotti.
La distribuzione è genericamente riferita all’attività di trasporto del gas e si distingue tra distribuzione primaria, che avviene normalmente con reti ad alta pressione (> 5 bar), partendo dai metanodotti principali (o dorsali), e distribuzione secondaria, che è svolta a livello locale tramite reti a media pressione (tra 0,5 e 5 bar) e bassa pressione (< 0,5 bar).
La distribuzione primaria è definita con il termine di trasporto, ovvero l’attività di “trasporto di gas naturale attraverso la rete di gasdotti, esclusi i gasdotti di coltivazione e le reti di distribuzione”.
Per il sistema di trasporto del gas l’Italia dispone di una rete magliata di 8.000 km di condotte di trasporto nazionale e di 22.800 km di reti di trasporto regionali e di 190.000 km di reti di distribuzione locali. Fanno parte della rete di trasporto le centrali di compressione dedicate al servizio di spinta in linea ed inoltre gli impianti di regolazione, riduzione e miscelazione del gas e gli altri impianti necessari al trasporto ed al dispacciamento del gas.
Strettamente correlate alla fase di trasporto sono le due attività di stoccaggio e dispacciamento. In Italia, l’ampio ricorso al gas naturale per usi domestici, finalizzati anzitutto al riscaldamento delle abitazioni, determina notevoli variazioni stagionali nei consumi. Si rende allora necessario conservare il gas importato o prodotto, depositandolo in apposite riserve. Questa fase di deposito e stoccaggio avviene principalmente all’intero di serbatoi naturali, rappresentati da vecchi giacimenti esauriti.
Il dispacciamento serve a garantire l’equilibrio tra domanda e offerta di gas, al fine di rendere disponibili le quantità di gas necessarie in qualsiasi momento e in ogni punto della rete. Tale fase viene condotta mediante una gestione costante delle attività caratteristiche del sistema di trasporto ovvero regolando l’immissione del gas importato, del gas di produzione nazionale, del gas stoccato del gas naturale liquefatto e del gas ottenibile dallo stesso sistema dei metanodotti, variando, entro certi limiti, la loro pressione.
La distribuzione secondaria è definita con il termine distribuzione ed è l’attività di “trasporto di gas naturale attraverso reti di gasdotti locali per la consegna ai clienti”. In Italia, la distribuzione è attualmente svolta da soggetti diversi (aziende distributrici) da quelli che operano nel trasporto . Fanno parte della rete di distribuzione gli impianti di regolazione, riduzione e miscelazione del gas e gli altri impianti necessari al trasporto ed al dispacciamento del gas.